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mancata verifica dell’impianto elettrico

Sanzioni mancata verifica dell’impianto elettrico? Eccone un esempio reale accaduto a Luglio 2024.

Sanzioni mancata verifica dell’impianto elettrico? Eccone un esempio reale accaduto a Luglio 2024.

Tabella dei Contenuti

Il nostro articolo si apre con un caso emblematico che evidenzia le sanzioni mancata verifica dell’impianto elettrico. Questa vicenda accaduta a Luglio 2024 dimostra l’importanza cruciale del rispetto delle normative sulla sicurezza sul lavoro.

Azienda Vicentina Sospesa per Verifica di Messa a Terra Scaduta: Un Caso Emblematico

In un recente episodio che sottolinea l’importanza delle verifiche di messa a terra, un’azienda del Vicentino ha subito gravi conseguenze per aver trascurato questo fondamentale aspetto della sicurezza sul lavoro. L’Ispettorato del Lavoro ha sospeso l’attività dell’azienda dopo aver scoperto che la verifica della messa a terra, effettuata precedentemente da un altro Organismo, era scaduta da due mesi.

Le conseguenze per l’azienda sono state immediate e severe:

  1. Sospensione dell’attività lavorativa
  2. Sanzione pecuniaria di 3.000 euro
  3. Allontanamento di tutti i dipendenti dal luogo di lavoro

È importante notare che il provvedimento di sospensione era motivato esclusivamente dalla mancanza della verifica di messa a terra aggiornata, evidenziando quanto sia critico questo aspetto per la sicurezza sul lavoro.

La situazione è stata risolta rapidamente grazie all’intervento tempestivo di Organismo CVE – Centro Verifiche Europee. Il giorno successivo alla sospensione, Organismo CVE ha effettuato la verifica necessaria. L’azienda ha pagato la multa di 3.000 euro e, una volta consegnato il nuovo rapporto di verifica all’Ispettorato, il procedimento di sospensione è stato annullato, permettendo la ripresa dell’attività produttiva.

Questo caso serve come monito per tutte le aziende sull’importanza di mantenere aggiornate le verifiche di messa a terra e di rispettare scrupolosamente le normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

Sanzioni mancata verifica dell'impianto elettrico: cosa rischia il datore di lavoro

La sicurezza degli impianti elettrici è un aspetto fondamentale nella gestione di qualsiasi attività lavorativa. Questo articolo esamina in dettaglio le sanzioni e le conseguenze legali derivanti dalla mancata verifica degli impianti elettrici, con particolare attenzione al Decreto Legislativo 81/08 e alle modifiche introdotte dal D.Lgs. 106/09.

Quadro Normativo: DPR 462/2001

Il DPR 462/2001 stabilisce le regole per le verifiche degli impianti elettrici, ma non specifica direttamente le sanzioni. Questo decreto:

  • Definisce gli obblighi di verifica per gli impianti di messa a terra, i dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche e gli impianti elettrici in luoghi con pericolo di esplosione.
  • Stabilisce le periodicità delle verifiche.

D.Lgs. 81/08 (Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro)

Il D.Lgs. 81/08 colma la lacuna del DPR 462/2001 in materia di sanzioni. In particolare:

  • L’articolo 86 impone al datore di lavoro l’obbligo di sottoporre gli impianti elettrici e gli impianti di protezione dai fulmini a regolare manutenzione e a controllo periodico.
  • L’articolo 87 definisce le sanzioni specifiche per l’inosservanza di tali obblighi.

D.Lgs. 106/09 (Disposizioni integrative e correttive del D.Lgs. 81/08)

Il D.Lgs. 106/09 ha apportato alcune modifiche al D.Lgs. 81/08, in particolare:

  • Ha rivisto alcune sanzioni, generalmente riducendone l’entità.
  • Ha chiarito alcuni aspetti interpretativi della norma.

Obblighi del Datore di Lavoro

Secondo il D.Lgs. 81/08, il datore di lavoro ha le seguenti responsabilità:

  1. Effettuare regolare manutenzione degli impianti elettrici.
  2. Sottoporre gli impianti a controllo periodico secondo le indicazioni delle norme di buona tecnica o delle specifiche norme CEI.
  3. Conservare i verbali delle verifiche effettuate.

Tempistiche delle Verifiche

Le periodicità delle verifiche, come stabilito dal DPR 462/2001 e confermato dal D.Lgs. 81/08, sono:

  • Ogni 5 anni per la maggior parte degli ambienti di lavoro.
  • Ogni 2 anni per cantieri, locali adibiti ad uso medico e ambienti a maggior rischio in caso di incendio.


Maggiori dettagli in questo articolo: Da cosa dipende la periodicità delle verifiche degli impianti di terra? Che cos’è il CPI?

Sanzioni Previste

Il D.Lgs. 81/08, come modificato dal D.Lgs. 106/09, prevede un sistema articolato di sanzioni per la mancata verifica degli impianti elettrici. Ecco un’analisi dettagliata:

  1. Sanzioni amministrative pecuniarie:
    • Per il datore di lavoro e il dirigente che violano l’articolo 86, comma 1 e 3 (mancata effettuazione delle verifiche periodiche e mancata tenuta dei verbali), è prevista una sanzione da 500 a 1.800 euro.
    • La sanzione si applica per ciascun impianto non verificato o per cui non sono stati conservati i verbali.
  1. Sanzioni per violazioni più gravi:
    • Se la mancata verifica ha comportato un pericolo grave e immediato per la sicurezza dei lavoratori, le sanzioni possono essere inasprite.
    • In questi casi, l’art. 55 del D.Lgs. 81/08 prevede l’arresto da tre a sei mesi o un’ammenda da 2.500 a 6.400 euro.
  1. Sanzioni per recidiva:
    • In caso di recidiva, ovvero se la stessa violazione viene commessa più volte nell’arco di un periodo definito (solitamente 5 anni), le sanzioni possono essere raddoppiate.
  1. Sospensione dell’attività:
    • In casi di gravi o reiterate violazioni, l’organo di vigilanza del Ministero del Lavoro può disporre la sospensione dell’attività imprenditoriale.
    • La ripresa dell’attività è condizionata alla regolarizzazione delle violazioni e al pagamento di una somma aggiuntiva.
  1. Sanzioni correlate:
    • Se la mancata verifica è accompagnata da altre violazioni in materia di sicurezza (ad esempio, mancata valutazione dei rischi o mancata formazione dei lavoratori), si applicano le relative sanzioni in aggiunta.
    • Queste possono includere ulteriori ammende o, nei casi più gravi, l’arresto.
  1. Responsabilità penale:
    • In caso di infortunio dovuto alla mancata verifica dell’impianto elettrico, il datore di lavoro può essere perseguito penalmente per lesioni colpose (art. 590 c.p.) o, nei casi più gravi, per omicidio colposo (art. 589 c.p.).
    • Le pene per questi reati possono arrivare fino a 7 anni di reclusione in caso di omicidio colposo, con aumento di pena se la violazione riguarda più persone.
  1. Circostanze aggravanti e attenuanti:
    • La presenza di precedenti violazioni in materia di sicurezza sul lavoro può essere considerata una circostanza aggravante, portando all’aumento delle sanzioni.
    • Al contrario, l’adozione di misure per regolarizzare la situazione, anche se tardive, può essere considerata come attenuante.
  1. Prescrizione e oblazione:
    • Per le contravvenzioni punite con la sola pena dell’ammenda, è possibile l’estinzione del reato attraverso il pagamento di una somma pari al quarto del massimo dell’ammenda stabilita per la contravvenzione commessa (art. 301 D.Lgs. 81/08).


È importante notare che queste sanzioni possono essere applicate in modo cumulativo e che l’entità effettiva dipenderà da diversi fattori, tra cui la gravità della violazione, le sue conseguenze, e l’atteggiamento del datore di lavoro nel correggere la situazione. Inoltre, le sanzioni pecuniarie sono soggette a periodici aggiornamenti in base all’indice ISTAT.

Come Evitare le Sanzioni

Per garantire la conformità e evitare sanzioni, si consiglia di:

  1. Pianificare e effettuare regolarmente le verifiche secondo le scadenze previste.
  2. Mantenere un registro aggiornato delle verifiche e delle manutenzioni effettuate.
  3. Affidarsi a organismi di verifica accreditati dall’INAIL e dal Ministero dello Sviluppo Economico.
  4. Formare adeguatamente il personale sulla sicurezza elettrica e sulle procedure di manutenzione.

Conclusioni

La regolare verifica degli impianti elettrici non è solo un obbligo di legge, ma una misura fondamentale per garantire la sicurezza sul lavoro. Le sanzioni previste dal D.Lgs. 81/08 e successive modifiche sono severe, ma rappresentano solo una parte delle possibili conseguenze negative derivanti dalla negligenza in questo ambito. Investire nella sicurezza e nella conformità è quindi non solo un obbligo, ma una scelta di responsabilità che tutela lavoratori, azienda e datore di lavoro.

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