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Che cos’è il DPR 462/01?

Che cos’è il DPR 462/01?

Che cos’è il DPR 462/01?

Tabella dei Contenuti

Che cos’è il DPR 462/01?

Il DPR 462/01 è un decreto del Presidente della Repubblica che regolamenta le verifiche degli impianti di terra, degli impianti elettrici nelle zone con pericolo d’esplosione e degli impianti di protezione scariche atmosferiche.

L’imprenditore ha l’obbligo ai sensi DPR 462/01 di far verificare i propri impianti ogni 5 o 2 anni. Hanno periodicità biennale i luoghi di lavoro come gli studi medici e assimilabili, i cantieri e i luoghi a maggior rischio in caso d’incendio. Tutti gli altri hanno un cadenza periodica di 5 anni. Sono soggette a tali verifiche attività con almeno un lavoratore come approfondito nell’articolo “Che cos’è il CIVA? L’iscrizione al CIVA è obbligatoria?”.

Quando è entrato in vigore il DPR 462/01?

Il DPR 462/01 è stato emanato nel 2001 ed è entrato in vigore a partire dal 23 gennaio 2002. (vedasi Gazzetta Ufficiale n° 6 del 2002)

Che cos’è la verifica dell’impianto elettrico di messa a terra?

La verifica di messa a terra dell’impianto elettrico è un controllo/valutazione dell’impianto stesso ed avviene ogni 2 o 5 anni, in base alla tipologia dell’attività. Un tecnico specializzato verificherà varie zone dell’impianto elettrico all’interno dell’edificio con gli strumenti adatti per rilasciare la certificazione dell’impianto.

Perché bisogna fare la verifica?

Bisogna fare la verifica di messa a terra dell’impianto elettrico prima di tutto per la sicurezza nell’ambiente di lavoro in quanto garantisce lo stato di salute dell’impianto. Avere un impianto certificato da un professionista e/o la dichiarazione di conformità dell’elettricista, con il controllo periodico dell’impianto di terra, garantisce la protezione contro possibili pericoli come cortocircuiti e contatti, che possono gravare sulla sicurezza della struttura, sulla salute e sicurezza dei lavoratori.

In secondo luogo la verifica va effettuata perché si può andare incontro ad importanti sanzioni amministrative e penali.

Inoltre, essere in regola con la verifica degli impianti, è uno dei prerequisiti strutturali per ottenere la certificazione ISO 45001.

Cosa succede se non faccio la verifica?

Il D.Lgs. 81/08 stabilisce che chi non effettua le verifiche sugli impianti di messa a terra dell’impianto elettrico è sanzionabile amministrativamente con un’ammenda compresa tra 1.000 e 4.800 euro e penalmente con l’arresto da 2 a 4 mesi di reclusione.

Quindi, considerando i costi e i tempi di esecuzione della verifica è alquanto assurdo non provvedere al controllo.

Quali sono le violazioni sanzionate penalmente?

  1. Non è stata effettuata la verifica secondo il DPR 462/01;
  2. Non è stata effettuata la valutazione del rischio di fulminazione;
  3. Non è stato redatto il documento per il calcolo delle zone con pericolo d’esplosione;
  4. Non sono state prese tutte le precauzioni necessarie per la protezione dai contatti diretti e indiretti.

Quali sono le violazioni sanzionate amministrativamente?

  1. Non vengono effettuate periodicamente manutenzioni sugli impianti di terra, sugli impianti di protezione scariche atmosferiche e sugli impianti elettrici nelle zone con pericolo d’esplosione;
  1. Non vengono tenuti i documenti prodotti per la manutenzione e i verbali per gli organi ispettivi.

Quali sono le sanzioni penali o amministrative?

SANZIONI PENALI E AMMINISTRATIVE PREVISTE:

  1. Non è stata redatta la relazione sulla probabilità di fulminazione della struttura: arresto da 3 a 6 mesi e ammenda da 2.500 a 6400 euro;
  2. Non sono state prese tutte le precauzioni per ridurre al minimo i rischi dovuti ai contatti diretti e indiretti, agli inneschi degli incendi ed esplosioni, alle fulminazioni e alle sovratensioni: arresto da 2 a 4 mesi e ammenda da 1.000 a 4.800 euro;
  1. Non è stata eseguita la verifica dell’impianto di terra secondo il DPR 462/01: arresto da 2 a 4 mesi e ammenda da 1.000 a 4.800 euro;
  2. Non è stata eseguita la verifica degli impianti di protezione scariche atmosferiche secondo il DPR 462/01: Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1.000 a 4.800 euro;
  3. Non è stata eseguita la verifica degli impianti elettrici nelle zone con pericolo d’esplosione secondo il DPR 462/01:   Arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.500 a 6.400 euro;
  4. Non sono state predisposte le procedure di manutenzione dell’impianto elettrico: Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1.000 a 4.800euro;
  5. Non sono stati effettuati i controlli di manutenzione degli impianti elettrici e di protezione dai fulmini: Ammenda da 500 a 1.800 euro;
  6. Non sono tenuti a disposizione delle autorità ispettive i verbali di manutenzione: Ammenda da 500 a 1.800 euro;
  7. Non sono stati valutati i rischi specifici derivanti da atmosfere esplosive: Arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.500 a 6.400 euro;
  8. Non sono state attuate tutte le misure di sicurezza per prevenire i pericoli d’esplosione: Arresto da 3 a 6 mesi oppure ammenda da 2.500 a 6.400 euro;
  9. Non è stata predisposta la classificazione delle zone con pericolo d’esplosione: Arresto da 3 a 6 mesi oppure ammenda da 2.500 a 6.400 euro;
  10. I lavoratori esposti ai pericoli d’esplosione non sono hanno avuto una formazione specifica: Arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.500 a 6.400 euro.

In caso di infortunio in azienda cosa rischia il datore di lavoro senza la verifica della messa a terra?

In caso di infortunio in azienda il datore di lavoro rischia molto. É impossibile definire un caso in quanto ogni infortunio può essere dipeso da più fattori o da fattori differenti come ad esempio se sono state prese tutte le precauzioni per ridurre al minimo i rischi dovuti ai contatti diretti e indiretti, agli inneschi degli incendi ed esplosioni, alle fulminazioni e alle sovratensioni oppure in caso che i lavoratori esposti ai pericoli d’esplosione non abbiano avuto una formazione specifica. E’ difficile, pertanto trovare uno standard su cosa rischia il datore di lavoro ma è chiaro che il rischio di pagare multe salate è molto alto.

L’assicurazione risponde in caso di mancata verifica?

La mancata verifica periodica può invalidare la polizza assicurativa dell’azienda, lasciando l’attività scoperta.

Che cosa fanno i tecnici durante la verifica?

La verifica degli impianti di terra devono essere considerate un’occasione per il datore di lavoro per controllare che il proprio impianto sia in regola, sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista della documentazione. La modalità di svolgimento della verifica dell’impianto di messa a terra è descritto nel documento della normativa CEI 0-14 che è la guida all’applicazione del DPR 462/01. All’interno non viene riportata invece come devono essere eseguite le prove tecniche lasciando tale compito alla guida CEI 64-14.

Lo sai che la Norma CEI 0/14 prevede che l’Organismo d’Ispezione individui un criterio sul campionamento delle prove/misure durante la verifica?

La Norma CEI 0/14 lascia la facoltà all’Organismo di individuare dei criteri di campionamento sulle prove da eseguire. Il nostro Organismo ha scelto di campionare il più possibile (prossimo al 100%) sulle prove degli interruttori differenziali in modo da garantire il cliente in caso di infortunio in azienda.

Le verifiche vengono svolte da dei tecnici specializzati in veste di Pubblici Uciali e si svolgono in 3 fasi:

  1. Verifiche della documentazione;
  2. Verifica strumentale;
  3. Rilascio del Certificato di Verifica e del Verbale di Verifica.


I
documenti di cui hai bisogno per la prima fase sono:

  1. Progetto elettrico con gli allegati obbligatori (Se richiesto dal tipo d’impianto); 2.Dichiarazione di conformità dell’impiantista che ha eseguito l’impianto o che ha fatto delle modifiche all’impianto originale;
  2. Denuncia dell’impianto di terra all’Inail e Asl;
  3. Manuale di manutenzione aggiornato degli impianti elettrici così come specificato dalla legge 81/08;
  4. Per gli impianti alimentati in Media Tensione il documento ufficiale dell’ENEL in cui sono riportati i valori del tempo di intervento delle protezioni del gestore dell’attività e la corrente di guasto a terra.


La
verifica strumentale invece si svolgerà nelle seguenti prove:

  1. Misurazione della resistenza di terra;
  2. Misura di continuità dei conduttori di protezione, dei conduttori equipotenziali e dei conduttori di terra;
  3. Verifica strumentale dei dispositivi di interruzione automatica per la protezione dai contatti indiretti.

Quanto può durare una verifica?

Una verifica dell’impianto di messa a terra può durare da 1 ora a 10 ore in base alle dimensioni degli ambienti e degli impianti. In un capannone di 1’000 mq ci si impiega circa un’ora mentre per un capannone di 20’000 mq ce sono circa 10 ore.

Chi faceva le verifiche prima del DPR 462/01?

In passato, era compito dell’Ispesl eseguire la prima verifica: le successive verifiche periodiche spettavano, invece, alle ASL. La nuova legge ha abrogato i modelli A, B e C attribuendo al datore di lavoro la responsabilità di richiedere e far eseguire verifiche periodiche da parte di Enti accreditati e autorizzati conservando il verbale di verifica.

Vuoi verificare se la tua azienda è in regola?

Rispondi alle facili domande che ti poniamo per verificare se il tuo impianto di messa a terra è conforme alle disposizioni di legge. 

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